Palazzo Carrati

Nel pieno centro di Bologna, a pochi passi dalle due torri, alla confluenza della Strada maggiore con la piazza Aldrovandi e la Chiesa dei Servi, si apre la via Guerrazzi, dove sorge il cinquecentesco Palazzo Carrati. Vi si accede attraverso il caratteristico androne, ornato di lapidi commemorative e di una vetrata policroma che fanno entrare immediatamente il visitatore nell'atmosfera in cui l'edificio è immerso da più di tre secoli. La musica, infatti, da quando in questo storico edificio nacque una delle più antiche istituzioni musicali della città, qui è padrona di casa.

sala mozart bologna

Già dall'androne d'ingresso, attraverso il piccolo ma elegante foyer si può accedere alla Sala Mozart, luogo consacrato ai concerti, ma anche alle memorie dei grandi musicisti che vi si esibirono o che, come il giovane Mozart, vi sostennero un severo esame per potersi fregiare del titolo di "Accademico Filarmonico". In questa stessa sala, ampliata nel corso dell'Ottocento, si tenevano le esercitazioni musicali, le dispute teoriche e le riunioni. Oggi, oltre ai concerti, vi si tengono anche convegni, seminari, conferenze, le assemblee del corpo accademico e le manifestazioni ufficiali. La Sala Mozart è considerata per la sua acustica una delle migliori sale da concerto di Bologna.

L'Archivio e la Biblioteca dell’Accademia Filarmonica di Bologna custodiscono il patrimonio documentario e bibliografico di quella che fu una delle più importanti Accademie musicali europee del periodo barocco. Tale patrimonio di valore inestimabile si è formato ed arricchito nel corso degli oltre trecento anni di storia dell'istituzione. In particolare, l'Archivio conserva gli atti ufficiali e vari fondi documentari (aggregazioni, verbali, carteggi e documenti, esperimenti d'esame, cronologie, cataloghi ed inventari, programmi musicali, concorsi ecc.). La Biblioteca conserva libri, manoscritti e stampe musicali utilizzati o raccolti dall'Accademia per la propria attività: un fondo antico (secc. XVII-XIX, con musica sacra, drammatica, pianistica, vocale, cameristica, libretti d'opera), un fondo Autografi (Masseangeli, Lonat, Colombani Puccini ecc.), e vari altri fondi (Lonati, Parisini, Dioli, Drusiani, Garbelotto, Vecchi, Varotti ecc.), fra cui uno polacco di musicologia e uno di dissertazioni di laurea. Sia nell'Archivio che nella Biblioteca il patrimonio si è via via arricchito, soprattutto grazie a lasciti e donazioni effettuati da accademici e benefattori. Oltre all'inventariazione del patrimonio (1985-1990) e la pubblicazione di studi e cataloghi parziali, l'Accademia ha avviato da alcuni anni la catalogazione on-line in SBN (Sistema Bibliotecario Nazionale) in accordo con le Soprintendenze ai Beni Librari e ai Beni Archivistici della Regione Emilia-Romagna, e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. In collaborazione con l'Università di Bologna (sede di Ravenna) è in atto la digitalizzazione del fondo dei libretti per musica (secc. XVII-XIX).

Nella Sala del compito di Mozart, al primo piano di Palazzo Carrati, è esposto il famoso manoscritto redatto il 9 ottobre 1770 dal giovane Wolfgang Amadeus Mozart, all’età di quattordici anni, come prova d’esame per ottenere l’ambito titolo di “Maestro Compositore”. Probabilmente con l’aiuto del suo Maestro, il giovanissimo Mozart eseguì correttamente il compito, venne promosso ed ottenne il diploma insieme al titolo di Accademico Filarmonico. In questa sala, oltre al manoscritto, sono raccolti i principali documenti che nelle varie fasi della giornata del 9 ottobre 1770 portarono all’aggregazione di Mozart all’Accademia Filarmonica e rappresentano quindi una sorta di ricostruzione ideale di come Wolfgang Amadeus svolse il suo compito d’esame.

Collezioni musicali

Al secondo piano di Palazzo Carrati, negli appartamenti che conservano ancora integre le volte affrescate e le ricche decorazioni, si possono visitare le varie sale che custodiscono le Collezioni musicali dell'Accademia Filarmonica. I vari ambienti, dal Salone dei Carrati, alle sale via via più ridotte, fino alla saletta ovale con le sue deliziose decorazioni pompeiane, ospitano dipinti, fotografie, oggetti personali, ma soprattutto documenti musicali degli illustri personaggi che hanno legato il loro nome a quello dell'Accademia. Citiamo, fra i tanti documenti e cimeli, alcuni manoscritti di Mozart e di Liszt, la berretta da camera di Donizetti, la bacchetta usata da Rossini per dirigere.

La sezione comprende dipinti e fotografie che ritraggono personaggi legati all'Accademia (musicisti, cardinali protettori, musicologi, cantanti e strumentisti dal sec. XVII al XX), così come oggetti legati alla loro attività (strumenti dell'antica cancelleria, effetti personali, ecc.). È conservata, ed esposta in parte, l'intera collezione di oltre cento caricature di musicisti famosi di ogni epoca, realizzate in terracotta da Eugenio Amadori e donate dalla famiglia all'Accademia.

Sono conservati alcuni degli strumenti utilizzati nei primi anni di attività dell'Accademia, fra cui l'organo Traeri del 1673 e un consort di flauti cinquecenteschi, unico per le sue caratteristiche. È inoltre presente una discreta quantità di strumenti pervenuti successivamente, dal sec. XVIII ad oggi, come il pianoforte Erard appartenuto a Stefano Golinelli, il fortepiano detto "di Rossini", il pianoforte appartenuto a Ottorino Respighi e vari strumenti ad arco ed etnici). La collezione, per l'eccellenza dei reperti, spesso legati a celebri musicisti, illustra un importante capitolo della storia musicale bolognese.

È la tipologia stessa dello strumento a rendere unico questo Traeri: è infatti raro trovare un organo “da camera” di queste dimensioni, pensato non per un ambiente ecclesiastico, ma per un’accademia musicale ospitata in un palazzo nobiliare, e non quindi destinato all’accompagnamento della liturgia ma, come indicato espressamente nei documenti dell’epoca, all’attività istituzionale dell’Accademia: esami, esercitazioni, discussioni teoriche e prove delle composizioni destinate alla Festa di S. Antonio, patrono dell’Accademia. È assai probabile che lo stesso giovane Mozart, nel periodo del suo addestramento con Padre Martini nell’autunno del 1770, abbia suonato su questo organo.
Lo strumento, inoltre, è rimasto praticamente inalterato nei secoli, subendo pochi interventi che non ne hanno intaccato le caratteristiche principali. Questo aspetto, nel corso degli studi preparatori al restauro, ha portato a scoperte di notevole interesse storico e organologico.
Si tratta di uno strumento di dimensioni abbastanza notevoli rispetto allo spazio per cui era destinato: originariamente era infatti collocato in uno dei tre ambienti, al pian terreno di Palazzo Carrati, che sono poi stati uniti nella seconda metà dell'Ottocento per creare l'odierna Sala Mozart. L’organo restaurato è stato ora collocato nella Sala Rossini, al secondo piano, che, con i suoi alti soffitti splendidamente affrescati, è la più grande stanza di rappresentanza di Palazzo Carrati, quella che oggi meglio si presta alla conservazione di questo delicato manufatto. 

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La bottega del liutaio

"La Bottega del Liutaio", donata all'Accademia Filarmonica dal Maestro Liutaio Ivano Coratti, costituisce una preziosa esposizione, a cui si è voluto dare un taglio didattico. Sono infatti esposti, oltre agli strumenti ad arco costruiti da Coratti, i suoi attrezzi del mestiere, il tavolo da lavoro e strumenti ad arco grezzi o in via di costruzione.

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